IL Jainismo
IL Jainismo
La Piu’ Antica Dottrina Spirituale Della Nonviolenza
di Claudia Pastorino
Da ventisei secoli esiste sul nostro pianeta un caposaldo della Spiritualità: il Jainismo, la Dottrina della Nonviolenza e dell’Amore universale.
Mai fu compiuto in ambito spirituale passo più deciso e rigoroso nella direzione dell’eliminazione della violenza.
Il Jainismo entra in contatto con il Sacro nel suo livello più profondamente universale.
La regola aurea del Jainismo è: “VIVI E LASCIA VIVERE, AMA TUTTI, SERVI TUTTI”, dove per “tutti” s’intende ogni creatura, umana, animale e vegetale, ma anche la terra, l’acqua, l’aria….
Più che una religione, il Jainismo è un insieme di indicazioni per raggiungere la retta condotta e la retta conoscenza, nell’assidua ricerca dell’essenzialità e della purezza.
Qui non esistono un Dio o più Dei creatori dell’universo; viene proposta, invece, una spiegazione scientifica dell’origine dell’universo, eterno e increato.
Nel Jainismo vi è il superamento della necessità di rappresentare un creatore: Dio è l’Essenza vitale che anima ogni singola creatura nell’infinito universo, senza distinzioni né separazioni legate ai corpi materiali.
Ogni vivente porta dentro sé stesso il marchio indelebile di una appartenenza più grande; ogni vivente è, esso stesso, rappresentazione dell’Eterno, e aspira a liberarsi del corpo materiale per rifondersi nell’Assoluto.
Il Jainismo propone un modo di vita nobilitante e ottimista per il raggiungimento dell’armonia spirituale universale e dell’autoconsapevolezza, attraverso la pratica rigorosa della Nonviolenza (Ahimsa) e attraverso l’impegno personale finalizzato alla percezione della realtà cosmica eterna.
Solo attraverso l’impegno individuale, infatti, è possibile porre fine all’afflusso di karma (sia fausto che infausto) e svincolarsi così dal ciclo trasmigratorio che incatena l’anima alla materia.
A differenza dell’Induismo, in cui l’uomo subisce il proprio karma, nel Jainismo è l’individuo che interviene direttamente sul proprio karma.
Inoltre, a differenza del Buddismo, che propone la ricerca della “via di mezzo”, nel Jainismo ogni individuo è dotato di un’anima propria attiva nel processo della sua stessa Liberazione, e il distacco è un passaggio indispensabile per ottenere la rifusione nell’Assoluto.
Il termine Jainismo definisce l’antica strada spirituale della Nonviolenza e deriva da Jina, “vittorioso spirituale”; designa colui che ha vinto sui propri nemici interiori e sulle cose terrene: attaccamenti, passioni, collera, paure, egoismo, odio, malignità, crudeltà, indifferenza, avidità,…..
Il Jainismo propone antiche tecniche di meditazione per l’ottenimento della padronanza della dimensione interiore, attraverso la concentrazione e lo sviluppo della percezione intuitiva.
Estraniandosi dal proprio corpo e dal proprio ego, ci si può avviare con successo verso il raggiungimento della purezza, dell’equilibrio e della serenità interiore.
Il Jainismo non è una religione esterna, simbolica o dogmatica; non cerca di convertire le folle; qui non vi sono sacramenti, intermediari, un papa, un organismo centrale, riti di iniziazione. E’ invece una Dottrina spirituale molto ecumenica.
Il Jainismo invita a entrare in contatto con sé stessi, domandarsi quale sia il proprio obiettivo ultimo, umiliare e abbandonare l’egocentrismo, la vanità, l’egoismo, le passioni, fondersi con la Divinità, visualizzare e rimuovere i nemici interiori, adottare la concentrazione e la meditazione: questa è considerata la strada verso la vera umiltà e la vera Liberazione. Su questa strada ci si può avviare nella direzione della pace, la salute, l’autorealizzazione, la serenità e l’equilibrio.
Questa strada è già segnata dentro il cuore di ciascuno; è necessario soltanto imparare a riconoscerla e a percorrerla affinché l’ io individuale sia guidato a fondersi con l’Io universale.